1 giugno 2008

Mio adorato

XCVIII

Mio adorato
Mio adorato,
tu mi hai detto ieri che tante piccole cose ti hanno convinto che non esiste più amore in te: hai parlato di parole, di gesti e di pensieri che ti sono apparsi per la prima volta con significativa evidenza.
Tu credi che io possa accettare tutto questo? Che possa rassegnarmi così, subito? L'amore ha anche bisogno di prove, di tenerezza e di forza: dobbiamo sorreggerlo noi stessi con tutte queste cose, non ti pare?
"Non siamo uguali", mi hai detto con amarezza.
E che cosa importa? L'amore non ha bisogno di un'anima fatta esattamente a propria somiglianza e immagine: ha bisogno piuttosto di rinnovarsi, di trovare novità ed equilibrio in un'altra creatura.
Può succedere anche che l'amore sia un pò malato: che abbia interruzioni, così come ha momenti di grande passione e attimi di debolezza. Perché vuoi prendere proprio la decisione estrema?
Non possiamo aspettare e sperare insieme? Noi non conosciamo molto dell'amore: è un pò un mistero per tutti, con leggi sconosciute e strane che gli uomini non possono capire. Non succede che gli uomini quasi vecchi si innamorino di ragazze giovanissime? È naturale, questo?
Perché proprio tu dovresti capire tutto in così breve tempo e sapere con esattezza che più nulla dobbiamo sperare?
Forse è meglio che tu mi scriva qualche volta ancora, se preferisci che non ci vediamo, ma per ora rimanda la dolorosa decisione.

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