LXXXII

Ti ho conosciuto da poco tempo, Luigi, e ho capito subito che non mi somigli affatto; ti dirò anzi che ho avuto di te un ricordo non simpatico.
Ma dopo alcuni incontri questo ricordo ha cambiato colore e nome: indubbiamente bisogna riconoscere che le persone a noi contrarie hanno un fascino pericoloso.
Ti conosco poco, ma più tu ti nascondi e più mi sfuggi, più io desidero conoscerti e la mia mente ti insegue. Ci separa una grande diversità, io lo capisco e pare che proprio questo mi spinga a guardarti con curiosità intensa.
Appena riesco a capire qualcosa di te, anche un tuo difetto, mi sento felice come per una gioiosa scoperta, come nell'ebbrezza per la conquista di qualcosa di ostile.
Riuscirò mai a diventarti amica?
Talvolta l'antipatia è uno strano fiore che annuncia una bella primavera. Ma io vorrei esserti antipatica, vorrei che tu mi odiassi, perché almeno avrei la certezza di entrare in qualche modo nei tuoi pensieri: è la tua gelida indifferenza che mi fa paura, il tuo freddo distacco che fiacca ogni mia speranza.
Ma questa lotta mi piace perché sono certa che in te troverò qualcosa: l'apparenza non inganna. E se avrò la costanza di aspettare, vedrò certamente compiersi il miracolo del tuo cuore che si offre e che cerca affetto.
Accarezzo dentro di me il sogno di una felicità che forse tu mi potrai dare; è una speranza che non mi abbandona e che mi infonde coraggio.
Vuoi scrivermi almeno poche righe? Te ne sarei riconoscente.
Ma dopo alcuni incontri questo ricordo ha cambiato colore e nome: indubbiamente bisogna riconoscere che le persone a noi contrarie hanno un fascino pericoloso.
Ti conosco poco, ma più tu ti nascondi e più mi sfuggi, più io desidero conoscerti e la mia mente ti insegue. Ci separa una grande diversità, io lo capisco e pare che proprio questo mi spinga a guardarti con curiosità intensa.
Appena riesco a capire qualcosa di te, anche un tuo difetto, mi sento felice come per una gioiosa scoperta, come nell'ebbrezza per la conquista di qualcosa di ostile.
Riuscirò mai a diventarti amica?
Talvolta l'antipatia è uno strano fiore che annuncia una bella primavera. Ma io vorrei esserti antipatica, vorrei che tu mi odiassi, perché almeno avrei la certezza di entrare in qualche modo nei tuoi pensieri: è la tua gelida indifferenza che mi fa paura, il tuo freddo distacco che fiacca ogni mia speranza.
Ma questa lotta mi piace perché sono certa che in te troverò qualcosa: l'apparenza non inganna. E se avrò la costanza di aspettare, vedrò certamente compiersi il miracolo del tuo cuore che si offre e che cerca affetto.
Accarezzo dentro di me il sogno di una felicità che forse tu mi potrai dare; è una speranza che non mi abbandona e che mi infonde coraggio.
Vuoi scrivermi almeno poche righe? Te ne sarei riconoscente.


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