12 maggio 2008

Forse il destino ci ha fatto un segno

LXXXIII

Forse il destino ci ha fatto un segno
Forse il destino ci ha fatto un segno, ma tu non lo vuoi vedere. Tu resti chiuso nel tuo superbo mantello di apatia e non ti degni di chinare gli occhi al mio cuore che palpita.
Si, il mio cuore ha avvertito questo segno del destino e palpita di speranza: non dispero di vedere un giorno il tuo sguardo illuminarsi per me e chiedere amore.
Ora pare che ogni tuo sospiro tradisca una profonda noia per tutto e per tutti: ma non sarà forse una tua posa per nascondere il tuo bisogno di affetto e di conforto? Forse il tuo cuore sospira invece un giuramento di fedeltà.
Tu cerchi di avvolgere la tua anima in una nebbia di indifferenza e anche di disprezzo, ma il tuo sguardo tradisce una segreta speranza.
Non voglio andarmene per la mia strada perché forse la mia felicità sta proprio in te, e il nostro avvenire può dipendere dalla mia fede e dalla mia pazienza.
Meglio forse un'attesa come la mia, fatta di ansia e di tormento, che un amore troppo impetuoso ma senza consistenza, un fuoco illusorio che svanirebbe troppo presto.
Il nostro non è stato un incontro di quelli che non lasciano traccia, anche se il tuo contegno è sempre riservato e quasi assente, io capisco che il nostro incontro non può svanire nel nulla.
Abbandona quella maschera di distacco e mostrami finalmente il tuo vero volto. Vivo solo in questa attesa.

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