
Il marito che si assenta da casa per affari o per lavoro scrive alla moglie, in genere, lettere di stile telegrafico o quasi.
L'uomo troppe volte crede di aver raggiunto, con il matrimonio, un grado di felicità e di sicurezza su cui adagiarsi comodamente. Ha conquistato la sua donna ma bisogna continuare a conquistarla giorno per giorno, affinché il tarlo della noia e dell'abitudine non l'allontani pericolosamente.
"Arrivato bene. Sistemato. Saluti, baci ai figli." La lettera di un marito lontano, tutto sommato, si riduce quasi sempre a questo concetto.
Mai una frase gentile che ricordi i tempi del fidanzamento (tempi che la donna ricorda particolarmente felici, anche se consistevano in una litigata quotidiana), mai una parola d'amore che faccia battere più in fretta il cuore della sposa.
Così la donna apre la lettera già sapendo cosa contiene. La legge senza nessuno slancio, senza un minimo di trepidazione. Una lettera del marito: cosa di normale amministrazione. E risponderà, quasi sempre, in modo altrettanto rapido e banale. A un certo punto penserà davvero che le frasi gentili siano una particolarità del fidanzamento...
"Qui tutto normale, figli bene. Baci." Cosa deve dire di più? E pensare che è proprio quando due persone vivono insieme da tanto tempo che dovrebbero intendersi di più e avere più cose da dirsi. E una settimana di lontananza può, tante volte, essere un benefico rinnovo per l'affetto dei due coniugi. L'essere distanti può aiutare a mediare e a valutare di più la persona lontana, può aiutare a farci apprezzare di più tante piccole cose che l'abitudine ci aveva troppo comodamente fatto accettare per naturali.
E queste cose è bene che la moglie se le senta dire, è bene che si senta compresa e giustamente valutata dal marito.
Una frase gentile può ringiovanirla e farle tanto bene.
L'uomo troppe volte crede di aver raggiunto, con il matrimonio, un grado di felicità e di sicurezza su cui adagiarsi comodamente. Ha conquistato la sua donna ma bisogna continuare a conquistarla giorno per giorno, affinché il tarlo della noia e dell'abitudine non l'allontani pericolosamente.
"Arrivato bene. Sistemato. Saluti, baci ai figli." La lettera di un marito lontano, tutto sommato, si riduce quasi sempre a questo concetto.
Mai una frase gentile che ricordi i tempi del fidanzamento (tempi che la donna ricorda particolarmente felici, anche se consistevano in una litigata quotidiana), mai una parola d'amore che faccia battere più in fretta il cuore della sposa.
Così la donna apre la lettera già sapendo cosa contiene. La legge senza nessuno slancio, senza un minimo di trepidazione. Una lettera del marito: cosa di normale amministrazione. E risponderà, quasi sempre, in modo altrettanto rapido e banale. A un certo punto penserà davvero che le frasi gentili siano una particolarità del fidanzamento...
"Qui tutto normale, figli bene. Baci." Cosa deve dire di più? E pensare che è proprio quando due persone vivono insieme da tanto tempo che dovrebbero intendersi di più e avere più cose da dirsi. E una settimana di lontananza può, tante volte, essere un benefico rinnovo per l'affetto dei due coniugi. L'essere distanti può aiutare a mediare e a valutare di più la persona lontana, può aiutare a farci apprezzare di più tante piccole cose che l'abitudine ci aveva troppo comodamente fatto accettare per naturali.
E queste cose è bene che la moglie se le senta dire, è bene che si senta compresa e giustamente valutata dal marito.
Una frase gentile può ringiovanirla e farle tanto bene.

