LXVIII

Caro Marco,
tutti ripetono che la gioventù moderna è libera e spregiudicata; può darsi che questo si riscontri nelle grandi città o in determinati ambienti.
Io, che dovrei far parte di questa fortunata gioventù, devo ricorrere a una ridicola e sorpassata lettera per chiederti un favore.
Da quella sera che ci siamo conosciuti in casa di Bruno, non mi è stato più possibile incontrarti. Anche se quella sera ci siamo dati subito del tu, abbiamo chiacchierato, riso e ballato insieme come due vecchie conoscenze, mi sono poi subito accorta che siamo rimasti quasi due estranei.
Eppure c'è stato un tuo discorso che mi ha particolarmente interessata e che vorrei riprendere alla prima occasione, se ancora capiterà di incontrarci.
Hai parlato, appunto, del problema della gioventù cosiddetta bruciata, ma hai appena sfiorato l'argomento perché l'ora e l'ambiente non erano i più adatti per lanciarsi in discussioni ardue. Hai detto di aver letto al riguardo, numerosi libri italiani e stranieri.
Ed ecco il piacere che ti chiedo: puoi prestarmi qualcuno di questi libri? Li leggerei molto volentieri; ma se fossero di qualche tuo amico, mi basterebbe saperne l'autore e farei in modo di procurarmeli.
Spero che tu vorrai accontentarmi; puoi darmi la risposta per lettera oppure aspettarmi domenica mattina davanti al bar Centrale.
Ti ringrazio sentitamente e ti invio molti saluti.
tutti ripetono che la gioventù moderna è libera e spregiudicata; può darsi che questo si riscontri nelle grandi città o in determinati ambienti.
Io, che dovrei far parte di questa fortunata gioventù, devo ricorrere a una ridicola e sorpassata lettera per chiederti un favore.
Da quella sera che ci siamo conosciuti in casa di Bruno, non mi è stato più possibile incontrarti. Anche se quella sera ci siamo dati subito del tu, abbiamo chiacchierato, riso e ballato insieme come due vecchie conoscenze, mi sono poi subito accorta che siamo rimasti quasi due estranei.
Eppure c'è stato un tuo discorso che mi ha particolarmente interessata e che vorrei riprendere alla prima occasione, se ancora capiterà di incontrarci.
Hai parlato, appunto, del problema della gioventù cosiddetta bruciata, ma hai appena sfiorato l'argomento perché l'ora e l'ambiente non erano i più adatti per lanciarsi in discussioni ardue. Hai detto di aver letto al riguardo, numerosi libri italiani e stranieri.
Ed ecco il piacere che ti chiedo: puoi prestarmi qualcuno di questi libri? Li leggerei molto volentieri; ma se fossero di qualche tuo amico, mi basterebbe saperne l'autore e farei in modo di procurarmeli.
Spero che tu vorrai accontentarmi; puoi darmi la risposta per lettera oppure aspettarmi domenica mattina davanti al bar Centrale.
Ti ringrazio sentitamente e ti invio molti saluti.


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