IV

Dimmi, mia cara, che cos'è una compagna di viaggio? Può essere uno sbiadito ricordo, un banale incontro o qualcosa di più importante e di più bello.
Da quando ti ho vista in treno io resto ore ed ore a fissare il muro della mia silenziosa e fredda cameretta, cercando di ricomporre con pazienza i delicati lineamenti del tuo viso. Ascolto immobile e ansioso la voce del vento per scoprire il suono delle tue parole, del tuo breve, incantevole riso.
Scruto la notte limpida, nel buio del firmamento, alla ricerca di una stella che abbia la luce dei tuoi occhi... Ma nulla mi dà pace.
Ieri ho visto due magnifici cigni che si inseguivano scivolando su un laghetto del parco, e ho capito per la prima volta in vita mia la suprema bellezza dell'amore, la perfezione, la purezza di un così meraviglioso sentimento.
Dicono che chi sa amare bene è capace di attendere: ma come si fa a dire qualcosa, a ragionare e a dettar leggi sull'amore? L'amore non può essere definito da formule fredde e astratte: sta troppo in alto per la povera mente degli uomini. Io non so aspettare, eppure so di amarti come meglio non è possibile. Tu sei la mia fiamma alla quale, da quando ti ho vista, mi riscaldo: una fiamma che mi attira irresistibilmente e mi mette nel cuore l'ansia di rivederti e di stare sempre vicino a te.
Io non dispero, perché troppo buio mi resterebbe intorno, una solitudine che non saprei affrontare mi avvolgerebbe tutto, lasciandomi sperduto.
Per questo il mio cuore lancia all'universo un grido di speranza: « Arrivederci, amore! ».
Da quando ti ho vista in treno io resto ore ed ore a fissare il muro della mia silenziosa e fredda cameretta, cercando di ricomporre con pazienza i delicati lineamenti del tuo viso. Ascolto immobile e ansioso la voce del vento per scoprire il suono delle tue parole, del tuo breve, incantevole riso.
Scruto la notte limpida, nel buio del firmamento, alla ricerca di una stella che abbia la luce dei tuoi occhi... Ma nulla mi dà pace.
Ieri ho visto due magnifici cigni che si inseguivano scivolando su un laghetto del parco, e ho capito per la prima volta in vita mia la suprema bellezza dell'amore, la perfezione, la purezza di un così meraviglioso sentimento.
Dicono che chi sa amare bene è capace di attendere: ma come si fa a dire qualcosa, a ragionare e a dettar leggi sull'amore? L'amore non può essere definito da formule fredde e astratte: sta troppo in alto per la povera mente degli uomini. Io non so aspettare, eppure so di amarti come meglio non è possibile. Tu sei la mia fiamma alla quale, da quando ti ho vista, mi riscaldo: una fiamma che mi attira irresistibilmente e mi mette nel cuore l'ansia di rivederti e di stare sempre vicino a te.
Io non dispero, perché troppo buio mi resterebbe intorno, una solitudine che non saprei affrontare mi avvolgerebbe tutto, lasciandomi sperduto.
Per questo il mio cuore lancia all'universo un grido di speranza: « Arrivederci, amore! ».


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