Piccolo fiore

LXIII

Piccolo fiore,
la tua giovinezza e il tuo candore mi disarmano e mi fanno tremare di paura: non voglio sciupare questa tua irresistibile ingenuità, non voglio neanche minimamente offuscare lo specchio della tua purezza.
Ma ti amo tanto, piccola bimba di sogno, amo il tuo sorriso infantile, la tua risata semplice e benefica.
Ma tu non mi degnare di uno sguardo, bambina, non sono degno di te. Ho conosciuto troppe amarezze e delusioni e brutture per poterti stare accanto. Il mio cuore è stanco, il mio spirito è vecchio: ma tu mi ringiovanisci, tu cancelli delusioni e sofferenze.
Mi contraddico, lo so. Non ti merito, ma ho bisogno di te: nella mia travagliata esistenza non ho mai provato un desiderio più puro e più struggente, un bisogno tanto angoscioso di non essere lasciato solo.
Sei il mio balsamo e la mia speranza: io ridivento fresco e giovane, pronto a costruire i progetti più audaci e nello stesso tempo più sereni.
Non ti chiedo di aver pietà di me, piccola cara: ti faccio solo una promessa, quella cioè di essere il tuo schiavo e il tuo protettore.