22 marzo 2008

Sono parecchi giorni

XLIV

Sono parecchi giorni
Sono parecchi giorni, mia cara, che un'ombra ti appare a tratti sul volto e oscura la luce dei tuoi occhi. Tu neghi con il capo, senza trovar parole, se io ti chiedo cos'è che ti turba. « Nulla », mi rispondi, dopo la mia insistenza, quasi seccata. Ma un'ombra resta ugualmente nel tuo sguardo e una nota di incertezza nella tua voce.
Non lo so, non so proprio immaginarlo, ciò che ti allontana da me e ti rende così diversa da quella che ho sempre conosciuto.
Sono stato io la causa involontaria di queste ombre? Rispondimi con sincerità, mia cara, perché io voglio solo portarti gioia e sorriso e sono disposto ad affrontare qualunque sacrificio pur di rinunciarci.
Una pena segreta ti affligge? Non so nulla, nulla... E questo mi rende più disperato.
Eppure ti sento diversa, quasi tu ti stessi allontanando da me per misteriosi sentieri. Ma il mio dolore più grande è vedere che io sono incapace di ispirarti fiducia e confidenza. Perché non ti appoggi al mio cuore e non mi racconti?
Non ne sono degno? Non mi credi capace di comprenderti e di aiutarti?
Ho bisogno che questo periodo di incertezza e di confusione abbia termine; ma soprattutto ho bisogno di sentirti vicina a me anche nella sofferenza.
Solo in questo modo potremo avere il coraggio di iniziare insieme una vita che, con tante gioie, ci porterà anche inevitabili sofferenze.
Rispondimi presto e abbi completa fiducia in me.

Nessun commento: