12 marzo 2008

So che sbaglio tutto

XXXVI

So che sbaglio tutto
So che sbaglio tutto, tesoro, so che non dovrei tollerare le tue bizze e i tuoi ingiustificati bronci. Non è così che si ottiene l'amore di una donna; non è con la dolcezza e il silenzio che ci si avvia verso un futuro felice.
Sono discorsi che mi ripeto ogni giorno: parole che conosco perfettamente ma che non hanno per me più nessun significato.
Dovrei essere forte, volitivo, energico e anche un pò prepotente per domare il tuo carattere ribelle e capriccioso. Invece cedo sempre. Ma dove posso trovare la forza per reagire?
Basta una tua sola occhiata (ma cos'hanno di magico quei tuoi occhi immensi e luminosi?) a far crollare tutti i miei buoni propositi. Non sopporto le tue lacrime, il tuo mutismo e il tuo malumore.
Voglio vederti ridente, felice a qualunque costo. Io sacrifico ai tuoi capricci la mia volontà e i miei desideri: io voglio solo che tu mi ami, e se l'avvenire può farmi paura, io chiudo gli occhi per non guardarlo.
Vivo solo nell'ora presente, vivo per il tuo amore e per il tuo sorriso. Non mi far rimpiangere o maledire questa mia debolezza, tesoro caro; pensa un pò anche tu al nostro domani, pensa alla nostra vita e non sciupare tutto.
Viviamo momenti splendidi, ore che non si possono dimenticare, perché non continuare su questa strada di sogno?
Tu hai un cuore buono e sei intelligente, anche se hai avuto un'educazione che ha guastato in parte il tuo carattere: pensa un poco a ciò che ti ho detto e poi me ne parlerai.

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