XXXI

Silvia,
mi si dice di essere paziente; me lo ripetono gli amici, me lo suggerisce anche il mio buon senso.
Ma il mio cuore non ascolta più nulla: la mia febbre travolge il buon senso, cancella le parole degli amici. Il mio cuore ha fretta, è troppo impaziente.
Non posso più attendere in questa vaga e terribile incertezza. Sei tu che hai destato questo fuoco, tu che hai lanciato la freccia avvelenata.
E ora perché mai ritiri la mano, perché mai ti nascondi dietro un muro di indifferenza e di gelo?
Qual è, allora, il tuo vero volto?
Quello che per un attimo mi hai mostrato, invitante, dolce e desiderabile; oppure è questo che ostenti da un pò di tempo, chiuso e distante?
È un gioco, il tuo?
Ma allora ti confesso che non capisco dove tu voglia arrivare. Se è il mio amore che vuoi mettere alla prova, già tu puoi capire benissimo quanto sia profondo e immutabile.
Tutto appartiene a te, la mia volontà e i miei pensieri; i miei desideri e i miei sospiri. E se tutto questo a te non interessa, perché hai voluto invitarmi a sperare?
Non mi sono ingannato, ne sono certo; ho interpretato benissimo le tue calde occhiate, i tuoi dolci sorrisi. Perché questo cambiamento?
Non capisco più niente, non so più ragionare e tutto mi sembra incerto e nemico. Non essere crudele più a lungo, te ne prego. A te non può far piacere sapermi torturato da mille angoscie e da mille dubbi.
Ti prego dunque di affrontare una buona volta la realtà: di guardare in faccia il mio amore e di rispondermi lealmente. Nonostante la pena che mi dài, io ti stimo e ho fiducia in te; non mi puoi deludere, ne sono certo.
mi si dice di essere paziente; me lo ripetono gli amici, me lo suggerisce anche il mio buon senso.
Ma il mio cuore non ascolta più nulla: la mia febbre travolge il buon senso, cancella le parole degli amici. Il mio cuore ha fretta, è troppo impaziente.
Non posso più attendere in questa vaga e terribile incertezza. Sei tu che hai destato questo fuoco, tu che hai lanciato la freccia avvelenata.
E ora perché mai ritiri la mano, perché mai ti nascondi dietro un muro di indifferenza e di gelo?
Qual è, allora, il tuo vero volto?
Quello che per un attimo mi hai mostrato, invitante, dolce e desiderabile; oppure è questo che ostenti da un pò di tempo, chiuso e distante?
È un gioco, il tuo?
Ma allora ti confesso che non capisco dove tu voglia arrivare. Se è il mio amore che vuoi mettere alla prova, già tu puoi capire benissimo quanto sia profondo e immutabile.
Tutto appartiene a te, la mia volontà e i miei pensieri; i miei desideri e i miei sospiri. E se tutto questo a te non interessa, perché hai voluto invitarmi a sperare?
Non mi sono ingannato, ne sono certo; ho interpretato benissimo le tue calde occhiate, i tuoi dolci sorrisi. Perché questo cambiamento?
Non capisco più niente, non so più ragionare e tutto mi sembra incerto e nemico. Non essere crudele più a lungo, te ne prego. A te non può far piacere sapermi torturato da mille angoscie e da mille dubbi.
Ti prego dunque di affrontare una buona volta la realtà: di guardare in faccia il mio amore e di rispondermi lealmente. Nonostante la pena che mi dài, io ti stimo e ho fiducia in te; non mi puoi deludere, ne sono certo.


Nessun commento:
Posta un commento